Il Lingzi Shu (Scuola del Maestro Li Rong Wei)

Il Lingzishu, o tecnica del Lingzi, è un’Arte di origine Taoista, tramandata da tempi molto antichi di generazione in generazione.

Questa tecnica raffinata, in armonia con le leggi della natura ha significati profondi in grado di trasmettere tutta la sapienza della ricerca dell’equilibrio Yin /Yang, richiamando continuamente la circolarità dell’energia del Taiji.

Il Ling è una forza invisibile che abbiamo tutti, presente in ogni parte del corpo e proveniente dal nostro Cielo Anteriore. Praticando questa tecnica è possibile accumulare e dirigere questa energia. Occorre innanzitutto assumere una postura corretta, rilassare il corpo, respirare aria pura e coltivare il vuoto mentale per accedere allo stato di quiete mentale. L’intenzione e la concentrazione aiutano a dirigere la forza Ling nel corpo. L’esecuzione della tecnica o arte del movimento nascosto del Lingzi include movimenti “Gong Fa”, (lavoro di maestria) frutto di un’accurata applicazione ed esecuzione il cui beneficio si avverte sul piano del miglioramento della circolazione energetica che degli scambi metabolici. Muove le potenzialità latenti nel corpo umano ed è basata sull’alternanza di “movimento e quiete”.

L’utilità del Lingzi Shu consiste nel migliorare la funzionalità degli organi interni attraverso la respirazione, riequilibrare lo Yin e lo Yang, far circolare e nutrire Xue (Sangue), Qi (Energia), raccogliere il Jing ( Essenza ) nel Dantian inferiore, stimolando la produzione di Yuan Qi (sorgente dello Yin e dello Yang originari) . Agisce efficacemente sul sistema nervoso e sulla vista ed è utile per rafforzare il corpo preservandolo dalle malattie. L'esecuzione della tecnica :
1° esercizio: movimento interno “ Posizione del dono” 

Gambe leggermente flesse, alla larghezza delle spalle, coccige in avanti, rilassati, le mani sorreggono una palla davanti al Dantian, palmi concavi, perpendicolari al pavimento, i due punti Laogong si guardano, i pollici sono orientati in alto.

La respirazione è inversa, lunga e tranquilla: si inspira con il naso, si espira con la bocca. Lingua poggiata dietro i denti superiori durante l’inspirazione, si abbassa durante l’espirazione. Occhi semi-chiusi orientati verso il Cuore.Alla fine dell’esercizio: la mano destra avvolge la sinistra con il pollice al centro della mano sinistra.

2° esercizio : movimento esterno ”Raccogliere il tesoro da terra”

Le mani sovrapposte sul Dantian, ginocchia flesse, inspiro con il naso ed espando il torace, mentre lo sguardo segue le mani che salgono insieme, palmi che ruotano all’esterno all’altezza del petto e superata la linea degli occhi si orientano verso l’alto, disponendosi sopra al capo; lo sguardo segue le mani, senza movimenti forzati della testa.

Quando giungo al culmine dell’inspirazione, le ginocchia sono stese, piedi “ancorati” al terreno, braccia stese. Gli occhi in questa ascesa delle mani, sono orientati alla “bocca della tigre”, immagine richiamata dalla sovrapposizione dei due pollici delle mani quando la mano destra sostiene la sinistra. Eseguo una piccola pausa al termine dell’inspirazione, poi espirando invio il Qi nel Dantian, le braccia scendono verso il basso lateralmente con i gomiti leggermente flessi e orientati all’indietro poi descrivendo un cerchio, si chiudono sul Dantian nell’atto di raccogliere. Breve pausa al termine dell’espirazione poi si ricomincia.

3° esercizio : movimento esterno “Il sole e la luna nel cuore”

Le braccia sono sollevate di fronte al petto e incrociate ai polsi con la sinistra interna, pugni vuoti, nella posizione “la Ruota dello spirito interiore”. L’esercizio si comincia da sinistra, gambe piegate, nel “passo del Cavaliere”, sguardo frontale. Con i piedi, si ruota il tronco a sinistra di 90°, la gamba destra è tesa dietro, la sinistra è piegata in modo da non superare con il ginocchio la linea dell’alluce del piede. In questa fase iniziale la respirazione è naturale, quando i pugni si aprono comincia la respirazione inversa, le braccia scendendo e si sollevano descrivendo un cerchio con i palmi delle mani rivolti verso l’alto e accompagnate dall’inspirazione cominciano lentamente a salire. Le mani ruotano con i palmi verso il Cielo sino a distendere le braccia con la mano destra che sorregge la sinistra, occhi in alto. Mantenendo questa posizione ruoto al centro. Espirando, con le mani ad “artiglio”, gomiti leggermente flessi, descrivendo un altro cerchio, porto le mani lateralmente verso il basso e in avanti a raccogliere, fino a riportarle davanti al corpo, polsi sovrapposti, destro interno. Breve pausa nella respirazione e si ricomincia ruotando a destra.

4° esercizio : movimento esterno “Il cielo e la terra nelle maniche”

In piedi, nella posizione detta del “passo a croce” con le gambe aperte, la sinistra piegata e la destra tesa, inspirando, apro la mano destra e dopo aver disegnato un piccolo cerchio sul Dantian, la passo sotto l’ascella ed espirando, curvata ad uncino, la faccio scendere dietro la schiena, passando dal Ming men, proseguendo in basso posteriormente alla gamba destra; seguo la linea del lato esterno del piede sino a portare le punte delle dita della mano davanti a quelle dei piedi, sguardo rivolto verso la mano. Osservo una breve pausa, poi la mano aperta risale con il pollice piegato verso l’interno del palmo della mano, lungo il lato anteriore-interno della gamba; inspirando, proseguo con la mano verso l’alto, stendendo insieme al braccio, la parte superiore del corpo e le gambe, con il palmo della mano destra che guarda all’indietro, sguardo rivolto al palmo della mano, piedi ben ancorati al terreno. Espirando, la mano scende dall’altro lato del torace e disegna un altro cerchio questa volta in senso opposto al primo e si riporta con il pugno vuoto, sull’anca, nella posizione iniziale. Lo stesso esercizio si ripete dall’altro lato.

5° esercizio : movimento esterno “Il Qi ritorna al Dantian”

Rilassati con i piedi paralleli, alla stessa larghezza delle spalle, sguardo rivolto in avanti, braccia lungo le gambe, si comincia l’esercizio: la mano sinistra alla cintura, si inizia la fase di inspirazione, il piede sinistro ruota di 45° verso destra ed anche il busto formando con l’altro piede il passo a “otto”; apro il braccio destro lateralmente lo sollevo sino all’altezza delle spalle, palmo della mano destra orientato avanti, completo l’inspirazione compiendo una rotazione di 90° verso destra. Ruoto il palmo in basso ed espirando ritorno al centro, portando la mano bassa, parallela al terreno all’altezza del Dantian.

Inspirando, eseguo con la mano un cerchio da sinistra verso destra sull’addome risalendo lungo il lato destro del busto, stendo il braccio destro in alto, sguardo rivolto verso il palmo della mano destra che guarda all’indietro; le gambe sono distese con i piedi che agganciano il terreno. Espirando scendo sulle gambe, mentre anche la mano scende al livello delle ginocchia, internamente alla coscia destra, mantenendo il busto eretto, palmo concavo rivolto in alto. Inspirando, riapro il braccio lateralmente di nuovo verso destra fino all’altezza delle spalle, espirando, ruoto il palmo verso il basso, ritorno al centro, portando la mano con il palmo orientato in basso, nella posizione di fronte. Lo sguardo è rivolto al dorso della mano (solo gli occhi), la mente è concentrata ed immagazzina energia, il corpo è rilassato per far fluire il qi sino alle estremità delle dita della mano.Qui comincia la parte più complesse dell’esercizio perché il corpo compie una serie di rotazioni e cambiamenti di direzione: la mano gira questa volta da destra verso sinistra intorno al Dantian, risalendo lungo il lato sinistro del busto mentre il busto compie una rotazione prima a sinistra di 90°, poi torna a destra fino a stendere il braccio e le gambe con i piedi ben ancorati al terreno.

La mano destra sale lungo il lato sinistro del corpo, comincia una rotazione verso l’esterno con il palmo della mano che guarda in alto ed esegue un movimento a spirale ascendente e quando il braccio si è completamente disteso, con le dita della mano rivolte indietro, il busto compie con la schiena un leggero arco indietro ed in alto, con le gambe ben ferme e dritte. Espirando faccio scendere il braccio destro portandolo all’altezza delle spalle, con il palmo della mano rivolto verso il basso, lo sguardo segue la mano, come per tutto l’esercizio, quando è nella visuale degli occhi. Le ginocchia si flettono accompagnando il movimento della mano e ancora nella fase di espirazione, richiudo ad uncino il palmo della mano destra, piegando il gomito e portando il braccio verso il petto scendendo lungo il torace, l’addome e infine ai lati delle gambe. La mano destra con l’uncino segue il percorso del Ren Mai e si apre a formare la “bocca della tigre”proseguendo il movimento verso il basso. Lo stesso esercizio si ripete a sinistra.

6° esercizio : movimento esterno “Il Ling ritorna al principio”

Dalla posizione in piedi, rilassando il corpo, inspiro, le braccia salgono avanti, le mani ruotano guidate dal pollice verso l’interno, portandosi per un attimo con i due Laogong che si guardano. Comincio la fase di espirazione, palmi in alto, le mani passano sotto le ascelle e scendono dietro la schiena, mentre le gambe si piegano, scorrendo fino al Ming Men. Inspirando, le mani da dietro si portano avanti descrivendo un cerchio, guidate dal mignolo che le riporta stese, con i dorsi che si fronteggiano; risalendo con le gambe ruoto esternamente le mani, facendomi guidare dai mignoli, osservo una breve pausa nella respirazione, i palmi si rivolgono all’esterno, le braccia si aprono descrivendo un cerchio questa volta in senso opposto, seguendo una linea ad arco con le mani che ruotano i palmi verso l’alto e cominciando la fase di inspirazione salgono sino ad arrivare al punto Qihu S 36; anche le gambe si estendono e i talloni sono sollevati da terra. Sulle punte dei piedi, mani al petto, espirando, si scende con le gambe che si flettono lentamente e le mani vanno verso il Dantian con le due “bocche delle tigri” che guardano in basso seguendo il meridiano Ren Mai. Le mani prendono per un po’la posizione del “baoshi” davanti al Dantian prima di ricominciare.